Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIn vista del conferimento dell’incarico al medico legale per l’autopsia, la Procura di Foggia ha fatto notificare gli avvisi di garanzia a venti dipendenti del Policlinico di Foggia, dove il 4 settembre scorso morì Natascia Pugliese, di Cerignola (Foggia). La giovane il 14 settembre avrebbe compiuto 23 anni.La giovane era stata trasferita al Policlinico il 19 giugno, a causa delle gravi ferite riportate dopo essere stata travolta mentre era in monopattino.Loading…Dopo il decesso, alcuni parenti e amici della ragazza aggredirono il personale medico che fu costretto a chiudersi in una stanza. In tre rimasero feriti.Proprio per reagire a quella e ad altre aggressioni a personale sanitario verificatesi negli ultimi tempi nel capoluogo dauno e in provincia, lunedì si è svolta una affollata manifestazione davanti all’ingresso del Policlinico Riuniti di Foggia convocata dalle sigle sindacali dei medici Anaao Assomed e Cimo-Fesmed cui hanno aderito altre organizzazioni del mondo sanitario e non solo.Gli indagati hanno la facoltà di nominare un consulente di parte che potrà assistere all’autopsia. La famiglia Pugliese, che è parte offesa, è difesa dall’avvocato Francesco Santangelo che ha chiesto alla magistratura di fare chiarezza sulle cause del decesso. Il reato ipotizzato dal pm inquirente, Paola de Martino, è quello di omicidio colposo ovvero se le persone coinvolte hanno “cagionato o cooperato nel cagionare, per colpa, il decesso omettendo prestazioni sanitarie con riferimento al periodo che va dal 16 di agosto fino al giorno del decesso”. Sulla morte della giovane ci sono tre inchieste: due della Procura di Foggia (una sulle cause del decesso, l’altra sull’aggressione a medici, infermieri, personale del reparto e della vigilanza della chirurgia toracica) e la terza, interna, del Policlinico Riuniti con il servizio ispettivo della Regione Puglia.