“C’è un procedimento
giudiziario che va avanti. Ci accusano di aver attraversato i
confini. In realtà abbiamo fatto quello che fa ogni giornalista
di guerra. Si seguono le truppe, sia che esse invadano i
territori sia che esse liberino i territori. E’ una cosa
prevista dalla convenzione di Ginevra”. Così Stefania
Battistini, inviata del Tg1 ospite oggi a San Severo nel
Foggiano di un evento dal titolo “il mestiere dell’inviato
speciale di guerra”.
Il tribunale distrettuale Leninsky di Kursk ha accolto la
mozione dell’ufficio regionale del servizio di frontiera russo
di emettere un mandato di arresto per i giornalisti italiani
Stefania Battistini e Simone Traini con l’accusa di essere
entrati illegalmente in Russia dall’Ucraina per girare un
servizio televisivo sulla situazione ucraina.
“Ci siamo vestiti in maniera diversa – ha spiegato l’inviata
di guerra – dai militari, utilizzando la scritta press. Non
abbiamo partecipato a nessuna azione che potesse confonderci con
i militari e abbiamo documentato quella che è stata la prima
invasione in territorio russo da parte degli ucraini in due anni
e mezzo di guerra. Sono felice di vivere in un paese che
rispetta la libertà di stampa, in un’Unione europea che fa della
democrazia un pilastro”.
L’incontro al teatro Verdi, aperto agli studenti delle scuole
secondarie di secondo grado, è stato organizzato dalla
fondazione Pasquale e Angelo Soccio in collaborazione con il
Comune di San Severo.
“E’ bellissimo – ha detto ancora Battistini – incontrare
studenti per restituire il dolore di coloro che incontri in
guerra e trasmetterlo ai ragazzi per far capire loro il dolore e
dare un senso profondo al nostro mestiere”.
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