Le Borse europee accentuano i
ribassi e i future americani sono contrastati in prossimità di
metà seduta nonostante il dato sopra le attese del Pil
dell’Eurozona, cresciuto dello 0,4% nel terzo trimestre. La
tenuta dell’economia affievolisce le scommesse su aggressivi
tagli dei tassi da parte della Bce mentre tra gli investitori
prevale la cautela in vista delle elezioni americane del 5
novembre e dei dati macro su Pil Usa, inflazione e mercato del
lavoro americano attesi in settimana.
Parigi cede l’1,3%, Milano l’1,1%, Francoforte lo 0,7% mentre
Londra limita il calo allo 0,2%. Non aiutano i mercati neppure
le trimestrali con quelle di Gsk (-3,2%), Amundi (-4,4%), Nexans
(-8,6%), Campari (-15,3%), Moncler (-2,6%) e Ubs (-1,6%) accolte
male dal mercato, mentre Volkswagen (+1%) beneficia del fatto
che il calo dei risultati sia comunque stato migliore delle
previsioni più fosche. A Piazza Affari soffrono anche Stm
(-3,1%) e Amplifon (-3%), i cui risultati sono attesi in
giornata, mentre è debole il settore del risparmio gestito.
Il deludente Pil italiano, fermo nel trimestre e sotto le
attese, pesa sui nostri titoli di Stato, i cui rendimenti sono
in rialzo di un punto base al 3,57% mentre lo spread con il Bund
si allarga di quasi quattro punti a quota 126. Nel pomeriggio è
atteso il dato sul Pil Usa, previsto in crescita del 2,9%. La
buona tenuta dell’economia aiuta il petrolio (+0,8%), con il Wti
che risale a 67,7 dollari e il Brent a 71,7 dollari mentre il
gas europeo cede il 2,4% a 41,8 euro al megawattora.
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