Le opposizioni hanno scelto di non partecipare al voto del Parlamento in seduta comune sul giudice della Corte costituzionale. La decisione è stata formalizzata dalle assemblee dei gruppi parlamentari del Pd di Camera e Senato, riuniti a Montecitorio, dai gruppi parlamentari del M5S che non ritireranno la scheda, da +Europa e da Azione. Italia Viva aveva già annunciato ieri, con una nota stampa, la mancata partecipazione.
Intervistata da SkyTg24, Elly Schlein ha confermato di essersi sentita e coordinata con le altra opposizioni. “Davanti a una forzatura della maggioranza noi non parteciperemo a questa forzatura, non parteciperemo al voto. Sulla composizione della Corte costituzionale è prevista una maggioranza rafforzata per favorire l’individuazione di profili alti e il dialogo tra maggioranza e opposizione, che c’è sempre stato – ha spiegato la segretaria del Pd – Abbiamo appreso dal giornale che la maggioranza andava dritta senza coinvolgerci. Non può esserci da parte di questo governo, della Meloni e della maggioranza un atteggiamento proprietario delle massime istituzioni repubblicane”. Schlein ha ribadito che è “assurdo” apprendere le decisioni dell maggioranza “dalla stampa, senza una telefonata”.
Anche il segretario di +Europa Riccardo Magi si è espresso in merito:”Aver reso l’elezione di un giudice costituzionale una questione di governo, sia per il metodo che per la scelta del candidato, danneggia le istituzioni in uno dei passaggi più importanti e delicati della dinamica istituzionale. Ecco perché oggi +Europa non parteciperà al voto: Meloni si fermi e consenta l’apertura di un confronto vero tra i gruppi parlamentari”. Mentre in una nota, Azione sottolinea che “lo schema di rapporti tra maggioranza e opposizione così non regge, non c’è mai uno spazio di dialogo. Il fatto che anche su un nome di valore non ci sia alcun lavoro che porti alla condivisione di una proposta, dimostra che così non si può andare avanti”.
La risposta del governo”Non capiamo bene perché le forze di minoranza non intendano partecipare a un voto che è necessario per la costruzione di un sistema come quello che la Costituzione prevede”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida parlando a margine dell’evento di Coldiretti sugli 80 anni dalla fondazione al teatro Eliseo di Roma. E a chi gli chiedeva se teme che neanche oggi si riuscirà ad eleggere il giudice della Corte Costituzionale ha detto: “Non temiamo niente, raccolgo la sollecitazione del Presidente della Repubblica ripresa ieri dai capigruppo di Camera e Senato di Fratelli d’Italia che sostenevano la necessità che il Parlamento si esprima e porti a compimento un adempimento che gli è attribuito”.