Ad agosto si conferma il rallentamento della crescita dei prezzi, con l’inflazione scesa a +1,1% rispetto al +1,3% del mese precedente, in linea con le stime preliminari. Questo calo è principalmente dovuto all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici (-6,1% rispetto al -4% di luglio). Lo rileva l’Istat confermando la stima preliminare e precisando che al lordo dei tabacchi, il carovita aumenta dello 0,2% su base mensile.
Calo dei beni energetici: i dati
L’andamento dei prezzi dei beni riflette principalmente quello dei beni energetici, che mostrano un’ulteriore discesa su base annua (da -4,0% a -6,1%; -0,6% rispetto al mese precedente), nonostante gli aumenti nei beni energetici regolamentati.
In dettaglio, per i beni energetici non regolamentati, i prezzi del Gasolio per mezzi di trasporto sono passati da +3,1% a -5,8% (con una diminuzione congiunturale del -2,2%), la Benzina da +0,7% a -5,3% (con una flessione del -1,9% rispetto a luglio) e il Gasolio per riscaldamento da +3,1% a -5,7% (con un calo mensile del -2,7%). Questi ribassi sono solo parzialmente compensati dalla minore flessione dei prezzi del Gas di città e del gas naturale nel mercato libero (da -19,7% a -13,4%; -0,5% su base mensile) e dell’Energia elettrica nel mercato libero (da -18,2% a -17,4%; +0,6% rispetto a luglio).
Non sono solo i beni energetici a scendere: anche settori di spesa come Trasporti (da +1,5% a -0,2%) e Comunicazioni (da -5,2% a -6,8%) sono in calo, e in misura minore anche i prezzi di Abbigliamento e calzature (da +1,1% a +1,0%). Al contrario, i prezzi nella divisione Abitazione, acqua, elettricità e combustibili sono in ripresa (da -2,2% a -1,4%), così come quelli dei Servizi ricettivi e di ristorazione (da +4,3% a +4,4%) e di Altri beni e servizi (da +2,3% a +2,4%).
Frena il carrello della spesa
Scendono anche i prezzi dei beni alimentari rispetto al mese scorso, passando da +0,9% a +0,8% (con un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente). Questo rallentamento è dovuto sia alla decelerazione dei prezzi dei beni alimentari lavorati (da +1,6% a +1,5%; +0,6% rispetto a luglio), sia alla maggiore flessione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da -0,4% a -0,5%; -0,6% su base mensile).
In particolare, per i beni alimentari non lavorati, si ampliano le flessioni dei prezzi della frutta fresca e refrigerata (da -2,4% a -2,8%; -3,7% congiunturalmente) e dei vegetali freschi o refrigerati, esclusi le patate (da -3,3% a -3,9%; -0,4% rispetto a luglio).
Unc: “Estate infuocata per chi è andato in ferie, +108 euro per coppia con 2 figli”
“Estate infuocata per chi è andato in ferie. A fronte di un’inflazione in calo, si confermano rincari astronomici per la voce vacanze. Speculazioni belle e buone sulla voglia di svago degli italiani. I Servizi ricettivi e di ristorazione segnano il rialzo maggiore tra le divisioni di spesa, +4,4% su agosto 2023, equivalenti a una stangata su base annua pari a 108 euro per una coppia con due figli. In media per una famiglia andare al ristorante o in albergo ora costa 71 euro in più, 115 per una coppia con 3 figli” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Per una coppia con due figli, l’inflazione tendenziale pari all’1,1% significa un aumento del costo della vita complessivamente pari a 203 euro su base annua, ma 72 euro in più se ne vanno solo per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, che interrompono una discesa che si registrava da dicembre 2023. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 186 euro, 66 euro per cibo e bevande” conclude Dona.