Giorgia Meloni tira dritto e, nel “day after” delle dimissioni di Gennaro Sangiuliano, avverte che il governo non è indebolito ma, anzi, è in piena forma: “Intendo fare il mio lavoro bene fino alla scadenza naturale della legislatura”, chiarisce davanti alla platea di Cernobbio cogliendo anche l’occasione per ringraziare l’ex ministro per il lavoro che ha fatto in questi due anni. Mentre con una battuta, e senza mai citarla col suo nome, definisce il ruolo di Maria Rosaria Boccia, aprendo uno scontro senza esclusione di colpi con la mancata consulente ministeriale: “Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me. La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”.
Parole alle quali la diretta interessata replica prima con ironia sui social: “Questa persona’ è proprio una dilettante!”. Poi spiegando le sue convinzioni: “Metta da parte i guantoni, sono la gentilezza e le carezze ciò di cui c’è bisogno”, “ogni donna deve essere libera di vivere la propria essenza, nel rispetto degli spazi altrui. Per comprendere appieno gli spazi conquistati, è necessaria l’umiltà di ascoltare la storia con una mente aperta. Solo così possiamo definire quegli spazi fino a raggiungere la dimensione della verità, che apre la possibilità di scegliere consapevolmente e comprendere che ci sono strade diametralmente opposte tra cui scegliere. Tuttavia, ciò che vedo è una donna pronta allo scontro, che affronta la situazione con la forza di un pugile, che soffia il naso dopo il jab, ma non vede di aver sferrato un colpo al vento, senza intaccare la verità” scrive prima di invitare la premier a mettere da parte “i guantoni”.
Ma Giorgia Meloni è convinta di avere la sponda e la comprensione degli italiani che – aggiunge – “possono capire un certo doppiopesismo” rispetto ad altre vicende (il riferimento è anche all’inchiesta di Perugia sui dossieraggi). Quindi entra nel dettaglio della vicenda Sangiuliano: “Quando si parla per giorni della vita privata di un ministro, la sua vita pubblica è finita. Il primo elemento è che così si conferma che si tratta di una vicenda di vita privata. C’è stata una forte campagna mediatica su una questione privata, fermo restando che lui ha sbagliato a trasformare una questione privata in un fatto pubblico”, ha aggiunto chiarendo le motivazioni che l’hanno spinta ad “accettare”, infine, le dimissioni: “voleva liberarsi dalla condizione di ministro per difendersi meglio, perché capiva che il ruolo del governo non poteva continuare a essere sottoposto a questa pressione mediatica”. “Il ministro si è dimesso ma non ci sono illeciti. C’è stata una forte attenzione dei media che ha trasformato una vicenda privata in una cosa pubblica. Non credo sia un argomento a cui bisogna prestarsi e per questo motivo non ho accettato” inizialmente che lasciasse il ministero, ha spiegato ribadendo: “Se qualcuno pensa che situazioni come questa possano indebolire il governo si sbaglia. Morto il re, viva il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro”.
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Le valutazioni sulla vicenda Sangiuliano sono blindate da Fdi, il partito della premier che invita a “superare i gossip”, ma scatenano le opposizioni.M5s in testa che parla di una premier “tutta improvvisazione, saccenza e parodia di strategia”.
“In questa faccenda l’unico vero tradimento è quello nei confronti degli italiani a cui nessuno dell’esecutivo si degna di scusarsi per una gestione politica immorale, incompetente e mediocre. Italiani che si sentono a buon diritto traditi da un Premier che tutto fa tranne che agire nell’interesse del Paese e men che mai usando metodi meritocratici nelle sue scelte”, afferma il senatore M5S Pietro Lorefice.
Le dimissioni” dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano “sono arrivate tardive, ma sono comunque l’atto più opportuno che ha fatto da quando era ministro”, ha tra l’altro detto la segretaria del Pd Elly Schlein, intervenendo all’evento Fuoricinema a Milano.
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