Il Pd contro la proposta di legge
sulla famiglia approvata in commissione consiliare, in Umbria.
Un provvedimento “ideologico e oscurantista” lo definiscono oggi
in una nota la segreteria regionale umbra del Partito
democratico, il Gruppo regionale Pd e le Democratiche umbre. La
proposta di legge era stata duramente criticata ieri anche
dall’Assemblea Transfemminista Perugia Umbria in un comunicato –
sottoscritto tra gli altri dalla Rete Antiviolenza Umbria, dalla
RU2020 Rete Umbra per l’Autodeterminazione e dall’Udi Perugia –
e da Fondazione Pangea e il Forum Donne Amelia della rete
antiviolenza Reama, che in una nota hanno parlato di “Un uovo
attacco verso la libertà delle donne dalla Regione Umbria’”.
L’atto proposto dalla Lega è stato approvato nei giorni
scorsi in terza commissione e approderà in consiglio regionale
per la discussione e il voto finale. Prima firmataria la
consigliera regionale Paola Fioroni. Questi gli obiettivi,
secondo quanto spiegato dai promotori: “La famiglia rappresenta
una delle colonne portanti della società, è nostro dovere
tutelarla attraverso strumenti di sostegno alle politiche
familiari e iniziative volte a promuovere la natalità e la
lotta all’inverno demografico”.
“Con l’approvazione in terza commissione della modifica al
Testo unico sanità e servizi sociali sulle politiche familiari –
ha spiegato la consigliera Fioroni – rendiamo strutturali tutte
le misure che in questi anni sono state varate e implementate
dalla giunta Tesei, come il bonus bebè, il bonus alle neo-mamme
per conciliare vita familiare e lavorativa, fino ai contributi
per il diritto allo studio e alla pratica sportiva dei più
giovani. Con questo documento viene inserita anche una norma per
tutelare gli orfani di padre e di madre e la sperimentazione
fondamentale del ‘fattore famiglia’, un parametro che supera
l’Isee e permette di valutare i carichi familiari affinché le
risposte siano più consone alle rinnovate esigenze”.
Gli esponenti del Pd, “opponendosi strenuamente
all’approvazione della proposta di legge ‘sulla famiglia’, così
come approvata in commissione, fanno appello oggi alla
maggioranza consiliare perché non vada, in maniera unilaterale,
alla modificazione di un Testo unico regionale, quello in
materia di sanità e servizi sociali, che rappresenta ancora oggi
un asse portante dell’impianto normativo, amministrativo e
culturale della nostra comunità regionale”. Si tratta –
affermano, fra l’altro, nella loro nota – “di una proposta di
legge ideologica, fondata sullo stereotipo di una concezione di
famiglia che da tempo non esiste più”. “E’ evidente – è detto
ancora nella nota – che questa legge ha il chiaro intento di
collocare l’Umbria in una arretratezza culturale che fa onore ai
migliori governi populisti ed oscurantisti”.
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