Secondo François Villeroy de Galhau, membro del consiglio direttivo, la Bce “quasi certamente” ridurrà i tassi d’interesse durante la riunione di ottobre. A settembre, l’inflazione è scesa sotto l’obiettivo del 2%, e la principale misura degli aumenti dei prezzi dovrebbe gradualmente tornare vicino a quel livello entro il 2025, ha dichiarato il governatore della Banca Centrale francese in un’intervista a La Repubblica.
Le parole di Villeroy sul taglio dei tassi
Villeroy de Galhau ha anche sottolineato che le aspettative di mercato per l’inflazione nel 2025 si attestano sotto l’1,8%, risultando inferiori alle previsioni della Bce. “Tutto ciò indica che l’equilibrio dei rischi sta mutando – ha affermato – Negli ultimi due anni, il nostro principale rischio era quello di superare l’obiettivo del 2%. Ora dobbiamo considerare anche il rischio opposto, ovvero non raggiungere tale obiettivo a causa di una crescita debole e di una politica monetaria restrittiva protratta per troppo tempo.”
Subito dopo l’incontro del 12 settembre, Villeroy aveva affermato che i responsabili politici dovrebbero continuare a seguire un approccio graduale, prestando attenzione a non rimanere né al di sotto né al di sopra dell’obiettivo d’inflazione del 2%. Dopo il meeting di settembre, i dati hanno rivelato la prima lettura di un‘inflazione inferiore al 2% in oltre tre anni, con sondaggi che indicano un deterioramento dell’attività economica. Attualmente, gli investitori stimano circa il 90% di probabilità per una riduzione dei tassi a ottobre.
Un nuovo taglio dei tassi, il terzo nel 2024 (dopo quelli di giugno e settembre), sembra ormai imminente. La percezione è così forte che gli investitori valutano ora una probabilità del 90% di un annuncio di riduzione durante il meeting del 17 ottobre, in cui il consiglio direttivo della Bce si riunirà in Slovenia. Come evidenziato da Bloomberg, anche gli economisti che precedentemente si aspettavano un’unica mossa a dicembre stanno rivedendo le loro previsioni, come Morgan Stanley, Barclays e Goldman Sachs. “Se l’anno prossimo l’inflazione si stabilizzerà attorno al 2% e con una prospettiva di crescita lenta in Europa, non ci sarà motivo per mantenere una politica monetaria restrittiva”, ha aggiunto Villeroy.
Cosa ha detto sulla fusione Unicredit-Commerzbank
In risposta a una domanda sull’operazione Unicredit-Commerzbank, Villeroy de Galhau ha dichiarato: “Non deve essere una questione politica o nazionalistica, in nessun Paese. Per fortuna, grazie all’Unione bancaria, il processo decisionale è nelle mani di un’istituzione europea con una valutazione indipendente e tecnica, ossia la Bce. Secondo, la Bce – osserva – dovrà decidere non soltanto sull’accordo di per sé, con le sue sfide e i suoi risvolti finanziari, ma anche, e soprattutto, la solidità, la sostenibilità e la governance di un eventuale nuovo gruppo”
Il tema dell’acquisizione di Commerzbank sta agitando le acque della finanza da settimane. Oggi un nuovo e secco no è arrivato dalla neoeletta Ceo del gruppo tedesco Bettina Orlopp, che ha spiegato come l’integrazione di due grandi banche è estremamente difficile e, anche se sembra buona sulla carta, questo “non significa che sarà eseguita bene” e “potrà avere successo e creare valore” per gli azionisti.