«Elly Schlein, neo segretaria del Partito democratico, si trova in una condizione di evidente incompatibilità: non può fare politica ad alti livelli in Italia con in tasca i passaporti statunitense e svizzero».
È quanto afferma Alexandro Maria Tirelli, presidente del partito «Libertà, Giustizia, Repubblica» che aggiunge: «Cosa accadrà se la giovane leader dem si ritroverà a ricopre incarichi istituzionali di rilievo nel nostro Paese? Stati Uniti e Svizzera, infatti, sono due Nazioni che non fanno parte dell’Unione Europea, con propri interessi e proprie visioni politiche che non necessariamente devono coincidere con quelli italiani. Come risponderà la Schlein quando si ritroverà a dover trattare dossier che coinvolgono gli Usa o la Svizzera? Non bisogna mai dimenticare che un cittadino è sottoposto alle autorità della propria Nazione dovendone seguire le decisioni politiche e legislative. La Schlein a chi darà ascolto considerato che ha la cittadinanza italiana, quella americana e quella svizzera?» sottolinea ancora Tirelli.
«Sarà capace di essere autonoma nelle decisioni, difendendo le nostre posizioni, o sceglierà di allinearsi alle scelte dei Paesi extra Ue? Sulla guerra in Ucraina, ad esempio, ancora non ha chiaramente detto come la pensa: in qualità di cittadina americana perorerà a tutti costi la causa statunitense e del suo presidente Biden contro una visione magari meno interventista e meno coinvolgente dal punto di vista militare dell’Italia e dell’Ue oppure si svincolerà dall’agenda di Washington? Sarà libera di optare per una posizione piuttosto che per un’altra rischiando di non essere ben vista Oltreoceano? E ancora: quando visiterà le basi militari americane in Italia come Aviano o Comiso, lo farà come cittadina italiana o come cittadina americana?» rileva ancora il leader di «Libertà, Giustizia, Repubblica».
«Siamo di fronte a un quadro tipico del conflitto d’interesse. Non riteniamo che, allo stato attuale, la Schlein possa svolgere in autonomia e indipendenza le sue funzioni da segretaria di un grande partito come il Pd. In molti Paesi esistono norme che stabiliscono l’ineleggibilità o l’incompatibilità a ricoprire incarichi di alto livello se si hanno più passaporti. A questo punto è necessario, e doveroso, che la leader dem faccia una scelta: o rinuncia all’incarico al Nazareno o dice addio alle altre due nazionalità. In caso contrario, se non scioglierà i dubbi, potrebbe rappresentare l’ennesimo caso di un politico che contribuisce a ridimensionare se non azzerare la sovranità del nostro Paese. La cittadinanza italiana non può essere seconda a nessuno, è sacra e va rispettata. Non siamo il Perù che ha avuto un presidente, come Alberto Fujimori, che aveva la cittadinanza giapponese» conclude Tirelli.