Parma celebra Antonio Allegri,
conosciuto come il Correggio, a 500 anni dalla conclusione della
più impegnativa tra le sue imprese d’artista: il ciclo di
affreschi della grande cupola della basilica di San Giovanni,
nell’omonimo monastero benedettino nel cuore della città.
Lo fa calando gli affreschi dal cielo della cupola per
disporli al contatto con il visitatore, garantendo la visione di
stupefacenti particolari e di minute soluzioni artistiche che la
cupola dal vero non può offrire. Invitandolo, poi, a vivere un
altro dei capolavori assoluti di Correggio, la celebre Camera
della Badessa nel Monastero di San Paolo, con la novità di
un’esperienza immersiva che consente di conoscere la storia del
monastero e la genesi ed i significati degli affreschi del
Correggio.
Due le sostanziali novità di Correggio500, in agenda dal 9
settembre al 31 gennaio. La prima è rappresentata dalla
grandiosa installazione “Il Cielo per un istante in terra”,
generata dal progetto fotografico di Lucio Rossi, che,
all’interno del monumentale Refettorio del monastero di San
Giovanni, consente al visitatore di porsi vis a vis con le
immagini della cupola del Correggio, conducendolo a scoprire ciò
che da terra si perde nella spettacolare scenografia illusoria
dell’insieme della cupola.
Da un monastero maschile, ancora attivo, ad uno femminile,
ormai musealizzato: il Monastero di San Paolo, con la celebre
Camera della Badessa, altro lascito del Correggio ed espressione
tra le più affascinanti del Rinascimento maturo. Correggio500
offrirà la realtà aumentata di un viaggio nel tempo che partendo
dalla Parma di epoca romana arriverà al nascere del monastero,
al suo sviluppo, alla commissione al Correggio per la
decorazione pittorica. Attraverso un visore il visitatore potrà
immergersi e muoversi all’interno dei paesaggi antichi,
scoprirne gli sviluppi e vedere le connessioni fra i due
monasteri dove l’opera del Correggio diventa protagonista.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA